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Vigilanza non armata nei supermercati e nei centri commerciali: cosa c’è da sapere

Con la loro crescente diffusione, la presenza di vigilanza non armata nei supermercati e nei centri commerciali è diventata necessaria per evitare furti e taccheggi. In molte di queste strutture, oggi è possibile scorgere vigilanti in uniforme tra i corridoi dei diversi reparti oppure nell’area delle casse. Il problema del taccheggio, infatti, è un fenomeno che non era più possibile ignorare, dal momento che l’aumento di episodi di questo genere non solo causa perdite nella catena GDO, ma comporta anche una crescita dei costi per i consumatori.

Se da un lato è diventato necessario, dall’altro il servizio di vigilanza non armata nei supermercati e nei centri commerciali è un compito estremamente ricco di sfaccettature. Le principali controversie riguardano due macro tematiche: la possibilità di sorvegliare i clienti senza ledere la loro privacy e le azioni da attuare in caso di furto.

Doveri e poteri della vigilanza non armata in centri commerciali e supermercati

Le mansioni di un vigilante non armato all’interno di strutture come supermercati e centri commerciali può essere ricondotta a un unico, impegnativo compito: osservare i consumatori controllando la loro condotta. Si tratta quindi di un’attività sostanzialmente passiva: la presenza stessa della guardia all’interno dei negozi dovrebbe servire da deterrente per evitare eventuali azioni di taccheggio.

Ma cosa succede se il vigilante coglie in flagrante un cliente mentre cerca di compiere un furto? Non potendo intervenire attivamente – come farebbe, per esempio, un poliziotto – per fermare il gesto, la guardia deve segnalare subito l’accaduto agli operatori del negozio, i quali se necessario avvertiranno le forze dell’ordine; il servizio di vigilanza non armata nei supermercati e nei centri commerciali, inoltre, prevede che la guardia possa assistere il responsabile della struttura durante la contestazione al taccheggiatore.

Unica eccezione a queste regole è se viene messa in atto una rapina, quando al tentativo di furto viene associata un’azione violenta. In questo caso, la guardia non armata ha il potere di fermare il ladro (come potrebbe fare qualunque privato cittadino) e attendere l’arrivo della polizia.

I limiti del servizio

Il servizio di vigilanza non armata nei centri commerciali e nei supermercati rientra nell’attività di guardiania passiva.

Di conseguenza, il vigilante non può intervenire direttamente in caso di furto, ma svolgere esclusivamente una funzione di deterrente per evitare che accadano episodi di questo genere. Fatto salvo il caso della rapina, inoltre, la guardia non ha il potere di trattenere il taccheggiatore qualora venga colto in flagranza di reato, così come sancito dall’articolo 13 della Costituzione, nel quale si specifica che “nessuno può essere sottoposto a misure coercitive della propria libertà personale senza un provvedimento giudiziale”.

Una questione su cui spesso ci si interroga in relazione al servizio di vigilanza non armata nei supermercati e nei centri commerciali riguarda la perquisizione dei clienti. A questo proposito, il potere della guardia è limitato al controllo dei sacchetti della spesa, escludendo quindi zaini e borse personali.

Dal momento che un vigilante non armato che svolge servizio presso un supermercato o un centro commerciale non può trattenere un eventuale taccheggiatore né perquisirlo contro la propria volontà, deve necessariamente allertare con tempestività i responsabili del negozio o le forze di polizia, senza però ricorrere all’uso della forza.

Chi può svolgere vigilanza non armata nei supermercati e centri commerciali?

Chi può assolvere il compito di guardia non armata all’interno di supermercati e centri commerciali? La scelta migliore consiste nel rivolgersi a una società specializzata in sicurezza, in grado di proporre figure adatte a svolgere questa mansione. Benché il vigilante non armato non abbia il potere di intervenire attivamente in caso di taccheggio, si tratta di una risorsa fondamentale per prevenire i furti, in quanto la sua presenza funge da deterrente per i taccheggiatori.

Che il servizio antitaccheggio debba essere incluso nell’ambito della vigilanza privata e dei servizi di portierato lo conferma anche un vademecum operativo del D.M. 269/10 pubblicato dal Ministero dell’Interno, nel quale viene precisato proprio questo concetto.

In conclusione, avvalersi di un servizio di vigilanza non armata nei supermercati e nei centri commerciali è un investimento da tenere in seria considerazione, perché può fare la differenza nello scoraggiare eventuali furti.